giovedì 6 novembre 2008

Tornare a pensare l'impossibile


"Se c'è qualcuno che dubita che l'America non sia un luogo nel quale tutto è possibile, che ancora si chiede se il sogno dei nostri padri fondatori è tuttora vivo in questa nostra epoca, che ancora mette in dubbio il potere della nostra democrazia, questa notte ha avuto le risposte che cercava. (...) La risposta è ciò che ha spinto a farsi avanti coloro ai quali per così tanto tempo è stato detto di essere cinici, intimiditi, dubbiosi di quello che potevano ottenere mettendo di persona mano alla Storia, e di piegarla verso la speranza di un giorno migliore."

(Barack Obama a Chicago, dopo la proclamazione della vittoria)

mercoledì 22 ottobre 2008

Rise, sollevarsi

RISE
(Eddie Vedder - Into the wild)

Such is the way of the world
You can never know
Just where to put all your faith
And how will it grow

Gonna rise up
Burning black holes in dark memories
Gonna rise up
Turning mistakes into gold

Such is the passage of time
Too fast to fold
Suddenly swallowed by signs
Lo and behold

Gonna rise up
Find my direction magnetically
Gonna rise up
Throw down my ace in the hole

domenica 12 ottobre 2008

...il varco

Forse solo chi vuole s'infinita,
e questo tu potrai, chissà, non io.
Penso che per i più non sia salvezza,
ma taluno sovverta ogni disegno,
passi il varco, qual volle si ritrovi.
(Montale, La casa sul mare)

Il varco è qui? (Ripullula il frangente
ancora sulla balza che scoscende...).
(Montale, La casa dei doganieri)

mercoledì 8 ottobre 2008

Le prime conseguenze della crisi finanziaria

Chi si aspettava che la crisi finanziaria di questi giorni fosse un'occasione per invertire la rotta dell'economia globale rimarrà deluso.
Per adesso è l'occasione per mettere in discussione gli aiuti ai paesi sottosviluppati che puntualmente ad ogni G8 vengono promessi. E per rinegoziare (come fa purtroppo l'Italia) gli obiettivi del protocollo di Kyoto sulla riduzione delle emissioni inquinanti, sostenendo che anche le industrie inquinanti fanno PIL e rimettere in discussione gli attuali modelli di sviluppo avrebbe costi troppo alti.

Ma come scrivevo qualche post fa, citando Kennedy (http://zeta-reticoli.blogspot.com/2008/04/il-pil-non-tutto.html) il PIL non è tutto, anzi, mai come adesso sembra valere davvero poco, perché, ad esempio, non misura la felicità delle persone o la qualità ambientale. Beni rari che valgono sicuramente di più qualche decimo di PIL.

lunedì 29 settembre 2008

Senza titolo..

..e senza parole.

domenica 28 settembre 2008

Trent'anni fa moriva il "Papa del sorriso"


"Noi siamo oggetti da parte di Dio di un amore intramontabile. Sappiamo: ha sempre gli occhi aperti su di noi, anche quando sembra ci sia notte. E' papà; più ancora è madre."
(Papa Giovanni Paolo I - Angelus del 10 settembre 1978)

mercoledì 24 settembre 2008

Meteoreologia del cazzo


Le previsioni del tempo annunciano puntualmente per i giorni a venire temperature in salita e finanche qualche spiraglio di sole. E poiché non ci azzeccano mai inizio a domandarmi se non sia la mia volontà a dare questa interpretazione.
Fatto sta che il cielo all'orizzonte non promette nulla di buono, solo nuvole e pioggia. Temperature quasi invernali, per questo autunno che mi è piombato addosso, così, in un paio di giorni, senza dare il tempo di adeguarsi, di capire.
Come cantava "qualcuno"... waiting for the sun!

ps:
nella foto angolo di cielo visto dalla finestra della mia camera. il bianco e nero è per rendere lo stato d'animo che ispira questo tempo del cazzo.

lunedì 22 settembre 2008

Earth Overshoot Day (non solo equinozio di autunno)

Da domani la Terra è in rosso, "Le risorse dell'anno sono esaurite"

Da domani viaggeremo con i conti in rosso, consumeremo più risorse di quelle che la natura fornisce in modo rinnovabile. Ci stiamo mangiando il capitale biologico accumulato in oltre tre miliardi di anni di evoluzione della vita: nemmeno un super intervento come quello del governo degli Stati Uniti per tappare i buchi delle banche americane basterebbe a riequilibrare il nostro rapporto con il pianeta. Il 23 settembre è l'Earth Overshoot Day: l'ora della bancarotta ecologica.
Il giorno in cui il reddito annuale a nostra disposizione finisce e gli esseri umani viventi continuano a sopravvivere chiedendo un prestito al futuro, cioè togliendo ricchezza ai figli e ai nipoti. La data è stata calcolata dal Global Footprint Network, l'associazione che misura l'impronta ecologica, cioè il segno che ognuno di noi lascia sul pianeta prelevando ciò di cui ha bisogno per vivere ed eliminando ciò che non gli serve più, i rifiuti.
Il 23 settembre non è una scadenza fissa. Per millenni l'impatto dell'umanità, a livello globale, è stato trascurabile: un numero irrilevante rispetto all'azione prodotta dagli eventi naturali che hanno modellato il pianeta. (...)
(da Repubblica.it)

sabato 20 settembre 2008

Giovanna, il padre e questo settembre


"Il papà di Giovanna": premio a Silvio Orlando come miglior attore al Festival del Cinema di Venezia.
A vedere un film come questo uno non può fare a meno di chiedersi se ad essere pazza è Giovanna o il resto del mondo.
Nella mente di Giovanna un omicidio diviene motivo di riscatto, un atto eroico. Col tempo è un'occasione per chiudersi sempre di più in sé stessa, negli abissi della sua coscienza, e sprofondare la sua coscienza in un abisso (sembra un gioco di parole) da cui non riuscirà a risollevarsi, neanche quando dopo la guerra, negli anni '50, arriva l'era degli psicofarmaci.
Una storia di affetti negati (la madre che non riesce ad accettare la figlia... ma alla fine uno spiraglio si apre, chissà!) e affetti scambiati (resiste ad ogni prova il legame fra Giovanna e suo padre).

..strano questo mese di settembre!

domenica 14 settembre 2008

...into the wild

..perché le giornate importanti

vanno ricordate.

..perché è bello avere sogni e speranze,
ma lo è ancora di più condividerli.

..perché è bello sentire il richiamo della "terra"

e l'orgoglio delle "radici",

e così riscoprirsi hirpini.

Ad maiora semper!



E mo cantammo 'sta nova canzone,

tutta la gente se l'adda 'mpara.
Nun ce ne fotte d'o re Burbone
ma 'a terra 'a nostra e nun s'adda tucca.
(Brigante se more, canto popolare)

Se vuoi qualcosa nella vita, allunga la mano e prendila... (Cristopher McCandless)

Dio ha messo la felicità dapertutto, è ovunque, in tutto ciò di cui possiamo fare esperienza. Abbiamo solo bisogno di cambiare il modo di vedere le cose. (Cristopher McCandless)

Ma quanto vive l'uomo?
Vive mille anni o uno solo?
Vive una settimana o più secoli?
Per quanto tempo muore l'uomo?
Cosa vuol dire per sempre?
(Pablo Neruda, Estravagario)

"Perciò vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo ed il corpo più del vestito?
(..) E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un'ora sola alla sua vita? E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro."
(Vangelo Mt 6,25-28)

venerdì 12 settembre 2008

Chiamatelo pure "giorno perfetto"


La cronaca di una giornata particolare vista nel rincorrersi serrato dei momenti che rendono inevitabile il drammatico epilogo. E sullo sfondo una città frenetica e angosciante.
Anche stavolta Ozpetek non delude!
Un gesto o una parola potrebbero deviare il corso degli eventi, ma non accade e i personaggi sembrano sottostare a un cieco destino superiore che li accomuna e li porta alla tragedia finale.
Una sottile disperazione esistenziale li accomuna tutti: Antonio (con il suo dolore per il matrimonio finito), Emma (che nel "giorno perfetto" perde il lavoro e deve affrontare l'ex marito), l'onorevole Fioravanti (tutto preso dalla campagna elettorale), Maja (che scopre di essere incinta di un uomo che non ama) e Aris (alle prese con una facoltà scelta più per dovere che per passione).
La "storia" di Kevin e Camilla (nel giorno in cui la bimba dà la festa per il suo settimo compleanno) sembra ritagliare uno spazio di serena e inconsapevole felicità (a proposito, quasi esilarante è la scena in cui il bimbo canta "Bruci la città" per l'amichetta). Uno spazio che non potrà comunque resistere alla follia che serpeggia in tutta la narrazione per poi manifestarsi e diventare tragedia a conclusione del "giorno perfetto".

mercoledì 3 settembre 2008

C'è aria di settembre qui

...e così ho rispolverato questa canzone dei Green Day di qualche anno fa. Era davvero da molto che non mi capitava di ascoltarla.

Summer has come and passed  (...)
Here comes the rain again 
Falling from the stars 
Drenched in my pain again 
Becoming who we are 
As my memory rests 
But never forgets what I lost 
Wake me up when September ends 

(Green Day, Wake me up when september ends)

lunedì 25 agosto 2008

Formicoso, musica contro la discarica (una settimana dopo)

Una grandissima serata di musica, che ha visto alternarsi sul palco diverse band locali e si è conclusa con la performance di Vinicio Capossela, per dire no alla discarica.
Qualche anno fa l'avremmo definito un posto vuoto e dimenticato, e invece oggi non possiamo che sottolineare che è un posto pieno. Pieno di grano, di allevamenti, di spazi, di aria, di luce (beni che non sono scontati anzi altrove scarseggiano). Il vento che sferza da ogni lato l'altopiano diventa energia pulita attraverso le pale eoliche.
Chi afferma che un altro mondo è possibile non ha bisogno di guardare troppo lontano.
Altro che discarica!

sabato 16 agosto 2008

Emozioni leggendo (o rileggendo) Cesare Pavese

da La bella estate:
"A quei tempi era sempre festa. Bastava uscire di casa e traversare la strada, per diventare come matte, e tutto era cosí bello, specialmente di notte, che tornando stanche morte speravano ancora che qualcosa succedesse, che scoppiasse un incendio, che in casa nascesse un bambino, e magari venisse giorno all'improvviso e tutta la gente uscisse in strada e si potesse continuare a camminare camminare fino ai prati e fin dietro le colline. – Siete sane, siete giovani, – dicevano, – siete ragazze, non avete pensieri, si capisce –. Eppure una di loro, quella Tina che era uscita zoppa dall'ospedale e in casa non aveva da mangiare, anche lei rideva per niente, e una sera, trottando dietro gli altri, si era fermata e si era messa a piangere perché dormire era una stupidaggine e rubava tempo all'allegria."

da La luna e i falò:
"Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c'è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti."

"- Che cos'è questa valle per una famiglia che viene dal mare, che non sappia niente della luna e dei falò? Bisogna averci fatto le ossa, averla nelle ossa come il vino e la polenta, allora la conosci senza bisogno di parlarne..."

da La casa in collina:
"Già in altri tempi si diceva la collina come avremmo detto il mare o la boscaglia. Ci tornavo la sera, dalla città che si oscurava, e per me non era un luogo tra gli altri, ma un aspetto delle cose, un modo di vivere. Per esempio, non vedevo differenza tra quelle colline e queste antiche dove giocai bambino e adesso vivo: sempre un terreno accidentato e serpeggiante, coltivato e selvatico, sempre strade, cascine e burroni."

martedì 12 agosto 2008

Come numeri primi

I numeri primi sono divisibili soltanto per 1 e per se stessi. Se ne stanno al loro posto nell'infinita serie dei numeri naturali, schiacciati come tutti fra due, ma un passo più in là rispetto agli altri. Sono numeri sospettosi e solitari e per questo Mattia li trovava meravigliosi. Certe volte pensava che in quella sequenza ci fossero finiti per sbaglio, che vi fossero rimasti intrappolati come perline infilate in una collana. Altre volte, invece, sospettava che anche a loro sarebbe piaciuto essere come tutti, solo dei numeri qualunque, ma che per qualche motivo non ne fossero capaci.
(...) Mattia pensava che lui e Alice erano due primi gemelli, soli e perduti, vicini ma non abbastanza per sfiorarsi davvero. A lei non l'aveva mai detto.

(Paolo Giordano, La solitudine dei numeri primi)

lunedì 11 agosto 2008

Un pomeriggio a Conza Vecchia


"E' un paese senza automobili e senza televisori. C'è una chiesa senza altare e senza tetto, ci sono case chiuse e altre squarciate (..). Non è un viaggio, è un'ascensione (..). Salgo verso un campo sportivo che ha porte arrugginite e senza rete, un campo senza linee e senza pallone. Vado a vedere una partita che non c'è. Vicino al campo c'è quello che una volta era un parco giochi, c'è una fontana senz'acqua, uno scivolo in cui non scivola neppure una foglia, ci sono alcune panchine che prendono il sole e la pioggia.
Non sto parlando di un posto per turisti e se qualcuno arriva qui come turista direi che ha sbagliato meta. Questo è un luogo per chi ha due minuti di vita fra le dita, uno per sé e l'altro per il mondo, un posto per chi sente l'urgenza di allontanarsi da tutto ed avvicinarsi a tutto
."

(F.Arminio, Vento forte tra Lacedonia e Candela)

giovedì 17 luglio 2008

Siamo tutti clandestini


Mi è venuto in mente così, per caso, uno slogan di una manifestazione di qualche anno fa "Contro la legge Bossi-Fini siamo tutti clandestini!" si gridava allora e si cantava la canzone di Manu Chao che posto qui:

Solo voy con mi pena
Sola va mi condena
Correr es mi destino
Para burlar la ley
Perdido en el
corazon
De la grande Babylon
Me dicen
el clandestino
Por no llevar papel
Pa' una ciudad
del norte
Yo me fui a trabajar
Mi vida la deje
Entre Ceuta
y Gibraltar
Soy una raya
en el mar
Fantasma
en la ciudad
Mi vida va prohibida
Dice la autoridad

mercoledì 16 luglio 2008

Vento forte


"(...) Tutto il mio tormento sta nel cercare di sfuggire a questa logica, di arrivare insieme a qualcuno in un luogo in cui gli uomini sono uomini e altro, in cui gli alberi sono alberi e altro. Forse ognuno di noi ci arriva da solo in questo luogo, il difficile è arrivarci insieme, passarci più o meno fugacemente in questo luogo e sentire che può sembrare il sorriso di dio o una sua goccia di sudore, quello che conta è che ogni corpo si sgretoli, diventi mollica offerta a tutte le formiche del mondo."

(Franco Arminio, Vento forte tra Lacedonia e Candela)

sabato 12 luglio 2008

Il PIL non è tutto (2)

Da wikipedia.it, l'enciclopedia libera.

Il Genuine Progress Indicator (GPI), cioè l'indicatore del progresso genuino (spesso tradotto anche come indice di progresso effettivo o indicatore del vero/reale progresso) è una metrica che ha l'obiettivo di misurare l'aumento della qualità della vita di una nazione.

Per questi motivi è calcolato distinguendo tra spese positive (che aumentano il benessere, come quelle per beni e servizi) e negative (come i costi di criminalità, inquinamento, incidenti stradali), diversamente dal PIL, al quale si propone come alternativa, che considera tutte le spese come positive e che non considera tutte quelle attività che, pur non registrando flussi monetari, contribuiscono ad accrescere il benessere di una società (casalinghe, volontariato).


sabato 5 luglio 2008

Ad ognuno la sua Berlino


Fare la cosa giusta
Essere razionali
Mentre ti gira la testa
Non sarebbe bello
Non farci più del male
Non sarebbe eroico
Non essere degli eroi
Non sarebbe strano
Essere più leggeri
E non aver paura
Se capitasse a noi

(from Afterhours, Riprendere Berlino)

venerdì 4 luglio 2008

Qualche anno fa di questi giorni


Botte e insulti.
Per i pm del processo per i fatti di Genova alla scuola Diaz quella notte fu un vero e proprio "massacro".
"Fu un pestaggio, e non venne mai fornita alcuna prova che vi fosse una giustificazione al comportamento degli uomini che entrarono alla Diaz. Non fu posta alcuna resistenza da parte dei manifestanti, non ci fu alcun lancio di oggetti e non c'è alcuna prova sul luogo specifico del ritrovamento di armi all'interno della scuola."

mercoledì 2 luglio 2008

Dopo più di un mese.. riparto da qui: chi è Stephen Dedalus


Da Wikipedia.it - l'enciclopedia libera :

Stephen Dedalus
è l'alter-ego letterario di James Joyce, protagonista di Ritratto dell'artista da giovane e importante personaggio dell' Ulisse.
Dedalus riflette molti aspetti della vita e della personalità di Joyce. Stephen è il nome del primo martire cristiano (Santo Stefano) e, in una curiosa contrapposizione, il suo cognome è riferito alla figura mitologica di Dedalo, un brillante artigiano che costruì un paio di ali per sé e per suo figlio Icaro per scappare dall'isola di Creta, dove furono imprigionati dal re Minosse (che lo chiamò per costruire il labirinto dov'era imprigionato il Minotauro). Molti critici credono che tale cognome rifletta anche gli aspetti labirintici della crescita di Stephen in Ritratto dell'artista da giovane.
Il Portait è un esempio di Künstlerroman (romanzo dell’artista) nella letteratura inglese. Joyce narra il risveglio intellettuale, filosofico e religioso del giovane Stephen Dedalus che comincia ad interrogarsi ed a ribellarsi contro le convenzioni irlandesi con cui è cresciuto.

domenica 18 maggio 2008

La democrazia in Italia

"Nella vita di ogni popolo democratico c'è un passaggio assai pericoloso, quando il gusto per il benessere materiale si sviluppa più rapidamente dell'abitudine alla libertà. Arriva un momento in cui gli uomini non riescono più a cogliere lo stretto legame che unisce il benessere di ciascuno alla prosperità di tutti. Una nazione che chieda al suo governo il solo mantenimento dell'ordine è già schiava in fondo al cuore e da un momento all'alto può presentarsi l'uomo destinato ad asservirla. Non è raro vedere pochi uomini che parlano in nome di una folla assente o distratta e che agiscono in mezzo all'universale immobilità cambiando le leggi e tiranneggiando a loro piacimento sui costumi. Non si può fare a meno di rimanere stupefatti di vedere in quali mani indegne possa cadere anche un grande popolo."
Alexis de Tocqueville, "La democrazia in America"

martedì 13 maggio 2008

venerdì 2 maggio 2008

Leggere un libro..

Iniziare a leggere un libro (e resistere alla tentazione di mollare dopo qualche pagina) è sempre una sfida. Perché leggere un libro significa abdicare un pò alla propria visione del mondo per abbandonarsi a quella dello scrittore, vivere un'altra realtà e guardare con un pò di distacco alla propria.
Ce la farò ad arrivare oltre la pagina 29?

p.s.: ho iniziato a leggere "City" di Alessandro Baricco.

giovedì 1 maggio 2008

Nessuno tocchi il Formicoso - Lettera aperta


signor commissario, è vergognoso che lei fa le discariche senza mai essere andato nei luoghi interessati. lo ha dichiarato lei stesso. aveva detto al momento di accettare l’incarico che avrebbe concertato le decisioni con le popolazioni. e invece si comporta come un tiranno di qualche vecchio stato africano che ormai non c’è più. è grave che la classe politica nel suo insieme abbia pensato a lei per gestire l’emergenza rifiuti, lei che della materia non sa nulla. avevamo chiesto, tramite la presidente della provincia, che un rappresentate del comitato “nessuno tocchi il formicoso” fosse presente all’incontro di sabato prossimo. le sue direttive al momento prevedono la presenza del solo sindaco di vallata. questa è un’altra prova della sua cultura autoritaria. comunque ha sbagliato i conti e li hanno sbagliati anche quelli che le stanno dietro o davanti, a roma e a napoli: la città dell’immondizia che volete fare sul formicoso ve la potete scordare. ci sono vie più serie e oneste per risolvere il problema, a partire dall’immediata attuazione del piano regionale appena varato. chiediamo al governo di non prolungare di neppure un giorno il suo mandato. chiediamo a lei di buttare nel cestino il piano in cui ha inserito il criminoso progetto che riguarda il formicoso.

FRANCO ARMINIO / COMUNITA’ PROVVISORIA / NESSUNO TOCCHI IL FORMICOSO

p.s.
il progetto poi non è un frutto di una levata d’ingegno o di studi particolari, ma di un suggerimento di un geologo napoletano che dopo un giro in macchina sul formicoso ha stabilito che qui si poteva fare tutto quello che lei ora immagina: se lei si potesse vergognare sarebbe una buona cosa, ma credo che certe persone hanno l’anima atrofizzata.

venerdì 25 aprile 2008

25 Aprile 2008


L'Italia, mi dico spesse volte per spiegare cose che non vanno, delle più disparate, è un paese senza memoria e che dimentica in fretta. E mentre la destra revisionista, che non ha fatto i conti bene col proprio passato, si appresta al potere .. mi chiedo quale 25 Aprile.

Penso che il modo migliore per onorare questa data sia pensare ai vent'anni dei giovani della mia generazione e ai ragazzi che vent'anni li hanno compiuto negli anni '40 del secolo scorso:
noi che siamo abituati a pensare che le libertà democratiche siano date per sempre e da sempre (e viaggiamo, studiamo, discutiamo, abbiamo Internet), e quelli che a vent'anni hanno dovuto fare una scelta di campo.
E' vero, forse fu guerra civile. Italiani contro italiani. Ma non si possono mettere sullo stesso piano i giovani di Salò e quelli della Resistenza. Da una parte la difesa (magari pure non pienamente consapevole) del totalitarismo, dall'altra giovani animati da ideologie diverse (comunismo, cattolicesimo democratico, liberalismo) ma uniti dall'amore per l'Italia libera e democratica, che hanno riscattato il paese dalle vergogne del nazifascismo e i cui valori hanno scritto la Costituzione Repubblicana.
Il loro esempio vale come modello di vita e monito alla difesa dei valori democratici.

E' la prima che ho trovato sfogliando sui motori di ricerca, la lettera di un partigiano ventiquatrenne, Albino Albico, fucilato a Milano nell'agosto 1944.

Carissimi, mamma, papà, fratello sorella e compagni tutti,
mi trovo senz’altro a breve distanza dall’esecuzione. Mi sento però calmo e muoio sereno e con l’animo tranquillo. Contento di morire per la nostra causa: il comunismo e per la nostra cara e bella Italia.
Il sole risplenderà su noi "domani" perché TUTTI riconosceranno che nulla di male abbiamo fatto noi.
Voi siate forti come lo sono io e non disperate. Voglio che voi siate fieri ed orgogliosi del vostro Albuni che sempre vi ha voluto bene.


lunedì 14 aprile 2008

Buonanotte all'Italia

E' una di quelle giornate che sicuramente rimangono impresse nella memoria a lungo. Il vento fresco tradisce l'aria di primavera che si respira e i colori della natura qua attorno.
E' una di quelle giornate in cui un Paese con uno scatto d'orgoglio può correre verso il futuro, o intimorito rivolgersi a un passato, che, ahimé!, non vuole passare e che diventa di nuovo presente e pare tagliare le gambe al futuro.
Ho aperto il blog pensando di postare il testo di "Buonanotte all'Italia" di Ligabue. Sembra essere scritta apposta per una notte lunga cinque anni davanti, con gli angeli lì a dire che sì, è tutto possibile, e i diavoli a dire di no, che son tutte favole.
Ma poi ho riascoltato "Viva l'Italia" di De Gregori e credo sia meglio pensare all'Italia con gli occhi aperti nella notte triste, l'Italia che resiste e da qui ripartire.
E comunque.. grazie Walter!!

Viva l'Italia (F.De Gregori)

Viva l'Italia, l'Italia liberata,
l'Italia del valzer, l'Italia del caffè.
L'Italia derubata e colpita al cuore,
viva l'Italia, l'Italia che non muore.
Viva l'Italia, presa a tradimento,
l'Italia assassinata dai giornali e dal cemento,
l'Italia con gli occhi asciutti nella notte scura,
viva l'Italia, l'Italia che non ha paura.
Viva l'Italia, l'Italia che è in mezzo al mare,
l'Italia domenticata e l'Italia da dimenticare,
l'Italia metà giardino e metà galera,
viva l'Italia, l'Italia tutta intera.
Viva l'Italia, l'Italia che lavora,
l'Italia che si dispera, l'Italia che si innamora,
l'Italia metà dovere e metà fortuna,
viva l'Italia, l'Italia sulla luna.
Viva l'Italia, l'Italia del 12 dicembre,
l'Italia con le bandiere, l'Italia nuda come sempre,
l'Italia con gli occhi aperti nella notte triste,
viva l'Italia, l'Italia che resiste.

domenica 13 aprile 2008

L'Italia vota

Le elezioni
Giorgio Gaber

Generalmente mi ricordo
una domenica di sole
una giornata molto bella
un'aria già primaverile
in cui ti senti più pulito
anche la strada è più pulita
senza schiamazzi e senza suoni
chissà perché non piove mai
quando ci sono le elezioni.

Una curiosa sensazione
che rassomiglia un po' a un esame
di cui non senti la paura
ma una dolcissima emozione,
e poi la gente per la strada
li vedi tutti più educati
sembrano anche un po' più buoni
ed è più bella anche la scuola
quando ci sono le elezioni.

Persino nei carabinieri
c'è un'aria più rassicurante
ma mi ci vuole un certo sforzo
per presentarmi con coraggio
c'è un gran silenzio nel mio seggio
un senso d'ordine e di pulizia.
Democrazia!

Mi danno in mano un paio di schede
e una bellissima matita
lunga, sottile, marroncina
perfettamente temperata
e vado verso la cabina
volutamente disinvolto
per non tradire le emozioni
e faccio un segno sul mio segno
come son giuste le elezioni.

È proprio vero che fa bene
un po' di partecipazione
con cura piego le due schede
e guardo ancora la matita
così perfetta è temperata...
io quasi quasi me la porto via.
Democrazia!

sabato 12 aprile 2008

Pippa Bacca e un viaggio per la speranza che si è interrotto

Di questi tempi in cui sembra non esserci spazio per la poesia e la creatività, mi ha colpito la storia dell'artista milanese Giuseppina Pasqualino, alias Pippa Bacco, nipote di Piero Manzoni.
Un viaggio con addosso un vestito da sposa, simbolo della natura che crea. In autostop, per affermare la fiducia verso la naturale bontà umana. Verso Gerusalemme, attraverso i Balcani e la Turchia, per portare un messaggio di pace attraverso queste terre del Mediterraneo martoriate dalla guerra e dagli odi.
Il viaggio di Pippa si è fermato a Instanbul. Violentata, strangolata e sepolta in un fosso.

..ma è una storia che mi è parso valeva la pena di raccontare in queste pagine.

domenica 6 aprile 2008

Il PIL non è tutto

“Non possiamo misurare i successi del paese sulla base del prodotto interno lordo. Il PIL comprende anche l’inquinamento dell’aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana.
Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.
Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l’intelligenza del nostro dibattere o l’onestà dei nostri pubblici dipendenti. Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell’equità nei rapporti fra di noi. Il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta.”
(Robert Kennedy)

venerdì 4 aprile 2008

Il cacciatore di aquiloni

La storia di Hassan ed Amir, e sullo sfondo un Afghanistan martoriato, per parlare dell'amicizia, dell'aspirazione alla pace, dell'orrore della guerra e dei fondamentalismi, del valore della scrittura, del bisogno di volare in alto... come gli aquiloni che danno il titolo al film e un giorno magari torneranno a volare nei cieli di Kabul.
"Per te un milione di volte!!"

martedì 1 aprile 2008

Strange days

..the same old fears...

sabato 22 marzo 2008

Una giornata grigia

"..non può piovere per sempre
allagando le città
di lacrime.."


venerdì 21 marzo 2008

Venerdì Santo


Elì, Elì.. Lema sabactani?

sabato 15 marzo 2008

C'è ancora spazio per gli intellettuali?

Leggevo su Repubblica.it un articolo di Roberto Saviano. Invita a non abbassare la guardia sull'emergenza mafiosa, soprattutto nel Meridione dove può accadere che un voto si compri con un cellulare o con qualche euro. Proprio il tema della lotta alla criminalità organizzata sembra essere scomparso dalle tante chiacchiere dei partiti.
Un passaggio mi ha colpito in particolare. Saviano parla del ruolo dell'intellettuale nella società. Mi ha richiamato alla memoria un celebre passo di un articolo che Pasolini pubblicò sul Corriere della Sera nella calda "stagione delle stragi".
E io mi chiedo: c'è ancora spazio per l'intellettuale e qual'è il suo spazio nella società?


Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà, la follia e il mistero.

(Pierpaolo Pasolini, Cos'è questo golpe? Io so. 1974)

Tentare di impedire che il chiasso delle polemiche distolga l'attenzione verso problemi che meno fanno rumore, più fanno danno. O che le disquisizioni morali coprano le scelte concrete a cui sono chiamati tutti i partiti. È questo il compito che a mio avviso resta nelle mani di un intellettuale.
(Roberto Saviano, Se un voto si compra con cinquant'euro. 2008)

martedì 11 marzo 2008

Per un'ecologia delle parole


Marlene Kuntz - Canzone ecologica


Parole che vanno e vengono in quantità,
come pennellate di colore cariche aggrumano le preziose tenuità in cumuli di volgari croste, ovunque.
Forse sarebbe più bello tacere,
in accordo coi nostri pensieri, che solo ad esprimerli in verbi e parole non sono più verità. Ma so che sarebbe anche bello sceglierle bene, per farle aderire con più precisione all’anima con la sua musica.
Sento svanire il suono infinito,
il timbro che unisce le vite alle cose del mondo: l’umano ululato strepita e tutto si fa disarmonico.
Quanto rumore e parole in libertà…
Quanto timore di ammutolire in sé…
L’umano fracasso contamina
il fiato dell’universo.

lunedì 10 marzo 2008

Possiamo sempre...


Possiamo sempre ... canta Gianna Nannini.
E io oggi dico che possiamo sempre scegliere di emigrare in Spagna qualora il buffone e la sua corte ritornino.
Magari iniziando con un revival della magica settimana liceale a Barcelona. Fiumi di sangria...

sabato 8 marzo 2008

Veltroni for president


E così dopo due anni siamo di nuovo in campagna elettorale.
Primo obiettivo raggiunto. Clemente Mastella fuori dal Parlamento. La politica dei voltagabbana, del clientelismo e della lottizzazione deve essere bandita.
Intanto la destra mostra il "meglio" di sé.
Fini parla di "rivoluzione conservatrice". Dice che da quest'anno la liberazione la festeggeremo il 13 aprile. Liberazione da Prodi e dalla sinistra, intende. Al "replicante di Berlusconi" vorrei ricordare che l'unica vera Liberazione è quella dal regime fascista che celebriamo il 25 Aprile, e l'hanno fatta tante donne e uomini a costo della vita. Qualcuno gli dica di chiedere scusa.
Si chiamano Popolo della Libertà. Uno si aspetterebbe le liberalizzazioni, ma loro candidano il capo della rivolta dei taxisti romani contro la legge Bersani.
Poi c'è Calderoli che propone di vietare il partito comunista con una norma costituzionale.
E Berlusconi che ritorna quello di sempre. Strappa il programma del PD (ma poi c'è sempre Bonaiuti pronto a dire che non è vero). E ricorda che lui e Fini in fatto di donne sono superman. Dice proprio così. E, caspita!, non c'è lì una donna ad indignarsi (proprio oggi che è la festa della donna). Poi vengono a farci la morale sulla famiglia fondata sul matrimonio.
E infine dall'altra parte c'è Walter Veltroni che parla di quello che c'è da fare per il paese. Ricorda che l'Italia non si deve rialzare perché la gente onesta che studia e lavora è già ben in piedi. E' la politica a dover voltare pagina, a rialzarsi. Annuncia i primi provvedimenti in caso di ritorno al governo: a favore della parità di genere e contro il lavoro precario. Oggi non si può che stare col Partito Democratico. Veltroni presidente.. si può fare!!

venerdì 7 marzo 2008

Pensando ad un amico

..un amico cui piaceva molto questa canzone.

Just my immagination

(the cranbrerries)

There was a game we used to play
We would hit the town on Friday night
And stay in bed until Sunday
We used to be so free
We were living for the love we had and
Living not for reality

It was just my imagination
There was a time I used to pray
I have always kept my faith in love
It's the greatest thing from the man above
The game I used to play
I've always put my cards upon the table
Let it never be said that I'd be unstable

It was just my imagination

There is a game I like to play
I like to hit the town on Friday night
And stay in bed until Sunday
We'll always be this free
We will be living for the love we have
Living not for reality

It's not my imagination
Not my

lunedì 3 marzo 2008

Ode al giorno felice (è di Pablo Neruda?)

Questa volta lasciate che sia felice,
non è successo nulla a nessuno,
non sono da nessuna parte,
succede solo che sono felice
fino all’ultimo profondo angolino del cuore.
(....)

mercoledì 23 gennaio 2008

Sbirciando su Marte



Poiché lo spettacolo qui sulla Terra (e in particolare in Italia) non è proprio edificante, consoliamoci con le immagini che la sonda della NASA ci invia da Marte.
Non è forse una figura dalle sembianze umane quella lì sulle rocce?

venerdì 18 gennaio 2008

Vai così!!!

Esame fatto!!! Sì.. proprio una grande giornata
(una grande giornata nell'Italia che affonda fra Mastella, Cuffaro, Berlusconi, il Papa, la legge elettorale e la munnezza).

martedì 15 gennaio 2008

In autostrada

Viaggio in autostrada attraverso la Campania dell'emergenza rifiuti. Territorio disastrato devastato violentato.

lunedì 14 gennaio 2008

I fisici della Sapienza contro la visita del Papa

"Magnifico Rettore, con queste poche righe desideriamo portarLa a conoscenza del fatto che condividiamo appieno la lettera di critica che il collega Marcello Cini Le ha indirizzato sulla stampa a proposito della sconcertante iniziativa che prevedeva l'intervento di papa Benedetto XVI all'Inaugurazione dell'Anno Accademico alla Sapienza. Nulla da aggiungere agli argomenti di Cini, salvo un particolare. Il 15 marzo 1990, ancora cardinale, in un discorso nella citta di Parma, Joseph Ratzinger ha ripreso un'affermazione di Feyerabend: "All'epoca di Galileo la Chiesa rimase molto più fedele alla ragione dello stesso Galileo. Il processo contro Galileo fu ragionevole e giusto". Sono parole che, in quanto scienziati fedeli alla ragione e in quanto docenti che dedicano la loro vita all'avanzamento e alla diffusione delle conoscenze, ci offendono e ci umiliano.
In nome della laicità della scienza e della cultura e nel rispetto di questo nostro Ateneo aperto a docenti e studenti di ogni credo e di ogni ideologia, auspichiamo che l'incongruo evento possa ancora essere annullato".

sabato 12 gennaio 2008

Sommersi dalla munnezza


Quattordici anni fa qualcuno ha deciso di chiudere le discariche. Una grande impresa del Nord ha vinto un mega appalto milionario per portare la Campania fuori dall'emergenza, costruire sette impianti per fare le ecoballe e bruciarle in tre inceneritori.
Peccato che intanto gli inceneritori non si siano costruiti, dagli impianti escono fuori ecoballe che non sono a norma e non possono essere bruciate, la differenziata è ferma a zero (i campani sono antropologicamente inadatti a fare la differenziata? è solo da svizzeri?) e non si sa dove mettere l'immondizia (però per i rifiuti tossici del Nord c'è sempre posto). Così la nostra munnezza rimane nelle strade e il disastro ambientale è servito.
Una società appestata dagli scarti e dai rifiuti frutto della propria ricchezza: come immagine fa abbastanza schifo!
Il Padre Eterno (o il Caso) ci ha dato uno dei posti più belli al mondo da vivere, fra mare, montagne e paesaggi da togliere il fiato. L'uomo nei secoli scorsi ci ha messo il suo costruendo monumenti che vengono da ogni parte del mondo a vedere.
E invece oggi quello che riusciamo a fare sono montagne di ecoballe che oggi sono grandi come palazzi, chissà domani come grattacieli e resteranno lì come monumento alla pochezza di una classe dirigente, al degrado della coscienza civica e al trionfo del malaffare.
Propongo: portiamo i turisti a visitare i cumuli di ecoballe.

venerdì 11 gennaio 2008

ci sono!!

E così invece di studiare mi metto a fare il blog.
Comunque era da un pò che ci pensavo... mmh.. aprirmi un blog. E per dire poi cosa, e a chi?
Vabbé l'importante è comunicare qualcosa. Siamo quel che siamo perché comunichiamo, interagiamo.
Anche se con questa 56K che mi ritrovo è un pò difficile. Internet veloce nel 2008 (sì, siamo nel 2008) dovrebbe essere un diritto di tutti. E invece ci sono zone dove non arriva. Forse che sia l'ennesima strategia del potere per...?