sabato 12 gennaio 2008

Sommersi dalla munnezza


Quattordici anni fa qualcuno ha deciso di chiudere le discariche. Una grande impresa del Nord ha vinto un mega appalto milionario per portare la Campania fuori dall'emergenza, costruire sette impianti per fare le ecoballe e bruciarle in tre inceneritori.
Peccato che intanto gli inceneritori non si siano costruiti, dagli impianti escono fuori ecoballe che non sono a norma e non possono essere bruciate, la differenziata è ferma a zero (i campani sono antropologicamente inadatti a fare la differenziata? è solo da svizzeri?) e non si sa dove mettere l'immondizia (però per i rifiuti tossici del Nord c'è sempre posto). Così la nostra munnezza rimane nelle strade e il disastro ambientale è servito.
Una società appestata dagli scarti e dai rifiuti frutto della propria ricchezza: come immagine fa abbastanza schifo!
Il Padre Eterno (o il Caso) ci ha dato uno dei posti più belli al mondo da vivere, fra mare, montagne e paesaggi da togliere il fiato. L'uomo nei secoli scorsi ci ha messo il suo costruendo monumenti che vengono da ogni parte del mondo a vedere.
E invece oggi quello che riusciamo a fare sono montagne di ecoballe che oggi sono grandi come palazzi, chissà domani come grattacieli e resteranno lì come monumento alla pochezza di una classe dirigente, al degrado della coscienza civica e al trionfo del malaffare.
Propongo: portiamo i turisti a visitare i cumuli di ecoballe.

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