venerdì 25 aprile 2008
25 Aprile 2008
L'Italia, mi dico spesse volte per spiegare cose che non vanno, delle più disparate, è un paese senza memoria e che dimentica in fretta. E mentre la destra revisionista, che non ha fatto i conti bene col proprio passato, si appresta al potere .. mi chiedo quale 25 Aprile.
Penso che il modo migliore per onorare questa data sia pensare ai vent'anni dei giovani della mia generazione e ai ragazzi che vent'anni li hanno compiuto negli anni '40 del secolo scorso:
noi che siamo abituati a pensare che le libertà democratiche siano date per sempre e da sempre (e viaggiamo, studiamo, discutiamo, abbiamo Internet), e quelli che a vent'anni hanno dovuto fare una scelta di campo.
E' vero, forse fu guerra civile. Italiani contro italiani. Ma non si possono mettere sullo stesso piano i giovani di Salò e quelli della Resistenza. Da una parte la difesa (magari pure non pienamente consapevole) del totalitarismo, dall'altra giovani animati da ideologie diverse (comunismo, cattolicesimo democratico, liberalismo) ma uniti dall'amore per l'Italia libera e democratica, che hanno riscattato il paese dalle vergogne del nazifascismo e i cui valori hanno scritto la Costituzione Repubblicana.
Il loro esempio vale come modello di vita e monito alla difesa dei valori democratici.
E' la prima che ho trovato sfogliando sui motori di ricerca, la lettera di un partigiano ventiquatrenne, Albino Albico, fucilato a Milano nell'agosto 1944.
Carissimi, mamma, papà, fratello sorella e compagni tutti,
mi trovo senz’altro a breve distanza dall’esecuzione. Mi sento però calmo e muoio sereno e con l’animo tranquillo. Contento di morire per la nostra causa: il comunismo e per la nostra cara e bella Italia.
Il sole risplenderà su noi "domani" perché TUTTI riconosceranno che nulla di male abbiamo fatto noi.
Voi siate forti come lo sono io e non disperate. Voglio che voi siate fieri ed orgogliosi del vostro Albuni che sempre vi ha voluto bene.
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