
Per adesso è l'occasione per mettere in discussione gli aiuti ai paesi sottosviluppati che puntualmente ad ogni G8 vengono promessi. E per rinegoziare (come fa purtroppo l'Italia) gli obiettivi del protocollo di Kyoto sulla riduzione delle emissioni inquinanti, sostenendo che anche le industrie inquinanti fanno PIL e rimettere in discussione gli attuali modelli di sviluppo avrebbe costi troppo alti.
Ma come scrivevo qualche post fa, citando Kennedy (http://zeta-reticoli.blogspot.com/2008/04/il-pil-non-tutto.html) il PIL non è tutto, anzi, mai come adesso sembra valere davvero poco, perché, ad esempio, non misura la felicità delle persone o la qualità ambientale. Beni rari che valgono sicuramente di più qualche decimo di PIL.
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